Dio che pensa se stesso pensante, per dirla alla Francesco Guccini.
Se la lettura “ragionata” del titolo provoca un vago senso di nausea o di panico non c’è da preoccuparsi. Accade anche ai vecchi marinai di avere il mal di mare. Il rimedio per non soffrire il moto ondoso è semplice: una fetta di pagnotta o un panino (compresa la mollica) e un paio di acciughe o sarde salate; niente acqua, solo birra.
Per il mal di mare mentale invece, ognuno ha la sua ricetta, dalla più efficace: “Ma quali onde, sono solo cazzate!”, a una bella vomitata di logica deterministica per chi ama solleticare il palato con i sillogismi.
La Ragione è una componente strutturale di primo livello del Sistema; la sua funzione è di interfacciarne l’evoluzione e compensare temporanei disequilibri nelle dinamiche di stato.
Utilizzata per ciò che è, la razionalità rappresenta un alleato in questo avventuroso viaggio che è la vita. Il problema è che non è facile farla stare al suo posto perché, in quanto interfaccia, gode di una pressoché infinita libertà di configurazione. Ne sa qualcosa chi ha sperimentato l’effetto combinato del potenziale creativo dell’immaginazione con le istanze dell’inconscio: c’è da perderci il senno per quanti fantasmi affolleranno l’anticamera della mente.
La Ragione è un ottimo timone per governare la barca, finché non pretende di fare anche da bussola: non ho ancora trovato un software capace di collimare cuore, cervello e coglioni.