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Siamo in piena rivoluzione culturale e sta per scatenarsi un conflitto informatico senza precedenti. Chi ha vissuto almeno un periodo di transizione culturale nella vita e comprende il potenziale del digitale, non farà fatica a riconoscere in quello che sta accadendo nel mondo dell’informatica i segni premonitori di un conflitto sociale.
Stiamo per assistere alla nascita di una nuova Casta? Saranno gli hackers i prossimi padroni del mondo?
Alle ultime elezioni amministrative di Berlino il Piratenpartei ha ottenuto quasi il 9 per cento dei consensi! Non è tanto il risultato politico, per quanto eclatante, a dover far riflettere, quanto la rapidità con cui questi movimenti di giovani colti e “cablati” guadagnano le simpatie di quella parte di popolazione che non si riconosce nelle logiche culturali e sociali dei padri, forse perché molti genitori di questa generazione ha vissuto la rivoluzione culturale degli anni sessanta e non ha trasmesso ai figli i valori ereditati da chi ha costruito la pace sulla seconda guerra mondiale: la più sporca di tutte le guerre, se tra righe della storia proviamo a seguire “la pista dei soldi”.
Considerato che i sistemi informatici gestiscono ormai tutte le attività e che gli stessi sono programmati da giovani, cosa accadrà quando la crisi economica risveglierà le coscienze narcotizzate dal benessere?
Dieci anni or sono, in tempi non sospetti, ho provato a immaginare uno scenario che col passare del tempo è diventato sempre meno fantascientifico: Lo scultore di anime. Credo non passeranno molti anni prima che alcuni eventi descritti nel libro diventino cronaca.