Articoli
Il prezzo della consapevolezza
L’intelletto può migliorare solo la qualità della morte non mi riferisco all’istante o alle modalità dell’evento: è l’idea della morte che cambia, e di conseguenza anche la vita, perché liberandoci dalle paure della vecchiaia che la nostra fertile fantasia trasforma in cortometraggi, riusciamo a distinguere le cose che contano dalle cazzate: gli affetti in prima fila, il coraggio di continuare a esplorare questa indefinibile esperienza che è la doppia parabola della vita.
Valori e opinioni: dal sogno all’incubo americano
Il processo di decomposizione del Sogno Americano evidenzia un’accelerazione senza precedenti nella storia della cultura occidentale. "Bene", direbbe l’ottimista del turno di notte, "morto un sogno ne nasce un altro". Mi associo, concordo ma, morto quello americano...
La scelta di Bernard Moitessier
«Non ne posso più dei falsi dèi dell'Occidente, sempre in agguato come ragni, che ci mangiano il fegato, ci succhiano il midollo. E sporgo querela contro Mondo Moderno. Il Mostro è lui. Distrugge la nostra terra, calpesta l'anima degli uomini... Liberi per ora... ma...
Il gatto che amava le olive
Quando uscì dalla vagina della madre assomigliava più a un topo che a un gatto: occhi chiusi, pelo scuro, appiccicato e un codino che pareva un pezzo di spago bagnato. Così mia moglie lo aveva descritto raccontandomi del parto di Lilli: la micia dalla quale sono nati...
Non possumus
"Non possumus», la celebre risposta di papa Clemente VII a Enrico VIII, all’origine dello scisma della Chiesa anglicana, quando il Pontefice non assecondò la richiesta di scioglimento di un singolo matrimonio, sia pure reale e nonostante le conseguenze, riecheggia più...
Sopravvivi ma non rompere i coglioni
Sopravvivi a tutto ciò che nega l’ordine implicato nella vita. Sopravvivi alle istanze generate dai tuoi errori, dagli instabili equilibri della natura umana; sopravvivi ai tuoi fallimenti, alla paura di ciò che un giorno non sarai. Sopravvivi al penoso belato delle greggi inconsapevoli che nutrono i Re e i loro cortigiani.
La cosa giusta
Dopo due anni di navigazione in altomare l'approdo, la terra, il cemento. Ritrovo le scarpe lasciate in banchina quando ho mollato gli ormeggi. Mi calzano ma le trovo strette; forse è cambiata la forma del piede. Dentro le scarpe sassolini quasi dimenticati, consumati...
Interfaccia, dietro le quinte del palcoscenico
L'Interfaccia, la struttura della psiche che a luci spente riflette l'immagine nascosta di noi stessi, quando si apre il sipario offre allo sguardo degli spettatori il nostro corpo, l'abito, la voce, i gesti, l'espressione del volto, come vorremmo essere visti dagli...
In altomare
Quello che induce un essere umano a uscire dal ridosso è un'intuizione che emerge dal profondo, una certezza improvvisa che conduce all'urgenza di uscire da una situazione stagnante. Il ridosso, come sa bene chi ne è ormai assuefatto, è una condizione tutto sommato...
Vecchi, poveri e malati: che seccatura!
La dinamica produzione-consumo, se escludiamo le guerre di periferia necessarie alla vendita di armi, ha permesso al mondo di vivere in pace dal dopoguerra ad oggi. A causa della crisi qualcosa è però cambiato, il gingillo sembra non funzionare più e sono in molti a...
Razzismo antropologico e mediazione culturale
Alla radice del razzismo, comunemente inteso come rifiuto di chi proviene "da fuori", non c'è un problema ma solo un difetto di mediazione culturale tra diversità antropologiche e di costume. In base a questa tesi è normale essere razzisti: "Quelli" sono piccoli,...
La geometria dello Sguardo
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I vecchi anderebbero ammazzati da bambini
Potrebbe sembrare un'incitazione a delinquere e forse lo è, anche se il reato in questione è l'eccesso di quello spontaneo moto di autodifesa dei bambini sottoposti alle pressioni psicologiche degli adulti. Chi ha frequentato le lezioni di catechismo o di altra...
Uscire dal ridosso
Più si allontanano le luci del porto e m'inoltro in mare aperto, più percepisco deboli e sfumati i suoni e le voci che fino a ieri erano tutto il mio mondo. I pensieri che ancora volteggiano nella mente, le parole che mi sono detto per convincermi a partire, si...
Come in un giorno qualunque
Il 23 Dicembre del 1975, spinto da uno dei demoni che mi scorrazzavano nella mente, avevo infilato quattro cose nello zaino ed ero salito sul treno per Parigi: sbarcato da pochi giorni, non mi andava di passare il Natale in una famiglia che esisteva solo all'anagrafe...